Come scegliere le scarpe antinfortunistiche

Come scegliere le scarpe antinfortunistiche

Come scegliere le scarpe antinfortunistiche

Molti lavori vengono svolti in ambienti dove il livello di pericolo è piuttosto alto (si pensi a muratori, costruttori o a chiunque lavori nella logistica e nei magazzini). Per ridurre al minimo l’eventualità che accadano incidenti di sorta, la legge prevede che, per i settori più rischiosi, i lavoratori sottostiano ad una serie di misure di sicurezza, le quali riguardano anche l’abbigliamento. Come le scarpe, ad esempio.

La scelta di una buona calzatura (che sia sicura e al contempo comoda) è essenziale affinché il lavoratore possa svolgere le proprie mansioni con destrezza e senza pensieri, ma per riuscire ad individuare quella corretta bisogna conoscerne le caratteristiche essenziali, tutte solitamente indicate tramite delle sigle (S1, S3 o S1P, ad esempio).


Cerchiamo quindi di fare chiarezza su come scegliere le scarpe antinfortunistiche, spiegando prima di tutto cosa siano di preciso e poi quali sono le caratteristiche da controllare per scegliere la scarpa migliore.


Scarpe antinfortunistiche: cosa sono e che sigle hanno


Le scarpe antinfortunistiche rientrano tra i cosiddetti dispositivi di protezione individuale (abbreviati in DPI) e, per questo, devono rispettare i termini imposti da una specifica direttiva europea, la CE 89/686. Tale direttiva, secondo la roma EN ISO 20345:2011, definisce queste scarpe come quelle “calzature dotate di caratteristiche specifiche atte a proteggere il portatore da lesioni [...] dotate di puntali concepiti per fornire protezione contro urti ad un’energia di 200J.”


Categorizzate con la sigla S (che sta per Safety, ovvero “sicurezza” in inglese) e secondo ben 6 livelli diversi, dove SB è il livello meno sicuro e S5 il più sicuro in assoluto, le scarpe antinfortunistiche possono soddisfare, oltre alla resistenza del puntale, anche altri requisiti. Questi sono:


-    la resistenza agli idrocarburi e agli olii (con sigla FO)

-    la capacità della zona tallone di assorbire l’energia  (con sigla E)

-    la suola antiperforazione  (con sigla P)

-    la suola antistatica (con sigla A)

-    il livello di impermeabilità (con sigla WRU)

-    la resistenza allo scivolamento (con sigla SR)


A tal proposito va ricordato, inoltre, che il requisito della resistenza allo scivolamento prevede ben tre diversi livelli con altrettante sigle:

-    SRA, se la scarpa possiede una resistenza allo scivolamento con suolo in ceramica, acqua e detergente

-    SRB, se la scarpa possiede una resistenza allo scivolamento con suolo in acciaio e glicerina

-    SRC, se la scarpa possiede una resistenza allo scivolamento che prevede entrambe le opzioni appena descritte


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Come scegliere le scarpe antinfortunistiche: le caratteristiche da controllare


Come anticipato,affinché una scarpa antinfortunistica venga considerata valida, dovendo rispondere a specifici requisiti, deve possedere anche specifiche caratteristiche.  Per capire, infatti, se una calzatura di questo tipo è di buona qualità oppure no bisogna controllare:


-    la tomaia

-    la fodera interna

-    il puntale

-    la lamina antiperforazione

-    il sottopiede

-    la suola

-    la calzata

-    il peso

-    la categoria di sicurezza


La tomaia deve essere resistente ma anche traspirante, con applicazioni in alta frequenza o prevista di supporto al tallone di tipo antigraffio e antiabrasione. Stessa cosa vale per la fodera interna, che deve essere anch’essa traspirante e dotata di inserto antiscivolo per il tallone. Ne è un esempio il nostro nuovo modello Young, che non solo permette al tallone di non scivolare, ma riduce notevolmente anche la possibilità che si graffi aumentandone, di fatto, la sicurezza.


Il puntale poi, come anticipato, deve essere in grado di resistere fino ai 200J per legge; mentre la lamina antiperforazione, che è presente solo nelle categorie più sicure (la S1P, ad esempio, o la S3), deve essere flessibile, leggera e, soprattutto, resistente fino ai 1100N.


Il sottopiede, invece, deve essere il più confortevole possibile, meglio se realizzato con un tessuto del tipo Memory foam, che è antistatico e traspirante. Anche la suola è fondamentale, perché deve possedere proprietà antistatiche e antiscivolo, ma deve anche essere resistente agli olii e idrocarburi. Come la nostra Cool, la cui suola non solo presenta una classe antiscivolo di tipo SRC, ma aumenta anche la capacità della scarpa stessa di assorbire gli urti intorno alla zona del tallone.


Altra caratteristica fondamentale da controllare è la calzata. Questa, infatti, deve essere larga e confortevole, dal momento che farà compagnia al piede per molte ore al giorno. Infine, vanno poi verificati anche il peso della scarpa e, chiaramente, la sua categoria di sicurezza. Il primo, per essere ideale, deve essere di circa mezzo kilogrammo; le scarpe antinfortunistiche che pesano di più finiscono per dare noia e far lavorare male la caviglia. La categoria di sicurezza, invece, permette di capire con un solo sguardo quali sono gli elementi che caratterizzano una determinata scarpa piuttosto che un’altra. Se la sigla è S1, ad esempio, sarà facile intuire che quella scarpa possiede tutti i requisiti della categoria S (come il puntale a 200J) ma protegge solo per i rischi minori e che per questo è adatta ad essere usata solo al chiuso. La S3, all’opposto, protegge in lavori ad alto rischio ed è resistente all’acqua, quindi idonea ad essere usata sia in ambienti interni che esterni.



Bene, abbiamo visto quali sono le caratteristiche essenziali che un buon paio di scarpe antinfortunistiche deve possedere per essere considerato tale. Se, ad ogni modo, ci fossero dubbi o chiarimenti che desiderate esporre, non esitate a contattarci, il nostro staff sarà più che lieto di rispondere ad ogni vostra domanda.


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